scritto da @dask
L’artista di Toronto è tornato alla carica, il suo 4° album ufficiale “After Hours” è riuscito non solo a confermare lo spessore artistico del personaggio ma addirittura ad innalzarne il livello sotto numerosi punti di vista.
E chi se l’aspettava? Ad essere onesti, il primo singolo estratto dall’album intitolato “Blinding Lights” aveva già fatto capire che stesse arrivando qualcosa di importante.
E’ impossibile non soffermarsi sulle produzioni presenti nel disco, perché al contrario di ciò che The Weenknd ci ha voluto far credere nei mesi antecedenti all’uscita, le differenze di Sound rispetto al precedente lavoro del 2018 “My Dear Melanchoky” sono ben percepibili.
Una buona parte dei brani presenti nel disco vanta la presenza di strumenti musicali reali, non solo elettronici, e i vari sintetizzatori hanno delle componenti vintage che si prestano ad essere fresche ed attuali. L’atmosfera determinata dall’insieme di questi fattori è difficile da descrivere a parole: è come vivere la magia degli anni ‘80 con i mezzi tecnologici attuali ed in tutto ciò la sua voce è l’elemento chiave per entrare in un tunnel di emozioni, sensibilità ed energia, dove l’Rnb ed il Pop si uniscono in un unico elemento, non più esclusivamente cupo come nei dischi passati.
I testi hanno come tema ricorrente l’amore, però l’approccio non è soltanto negativo e fallimentare come in molti lavori passati di The Weeknd, viene infatti lasciato spazio anche a riflessioni diverse, rendendosi conto che una persona al proprio fianco è una sicurezza importante per un uomo, mentre ancora in altri brani non mancano i riferimenti ad uno stile di vita estremo, pieno di eccessi con sofferenze legate al suo difficile passato.
Aldilà del coinvolgimento di tantissimi produttori diversi, nell’album non troviamo nessun featuring, Abel(nome all’anagrafe di The Weeknd) decide di fare tutto da sé. E a noi va benissimo così.